I Gravi Rischi del Fumo
Il fumo di tabacco è una delle principali cause prevenibili di malattia e morte a livello globale. Anche in modeste quantità, espone l’organismo a più di 7.000 sostanze chimiche, di cui almeno 70 note per la loro azione cancerogena. Ogni sigaretta fumata riduce l’aspettativa di vita di circa 11 minuti: una perdita che, moltiplicata per anni di consumo, si traduce in una drastica compromissione della salute generale. Le evidenze scientifiche confermano che non esiste un livello di consumo privo di rischi: anche un uso occasionale comporta danni a carico del sistema cardiovascolare, respiratorio e immunitario, accelerando i processi infiammatori e degenerativi. Il tabagismo va considerato a tutti gli effetti una malattia cronica recidivante, non un semplice “vizio”.
Interferenze con le Terapie Mediche
Il tabagismo rappresenta un fattore di confondimento critico nella gestione farmacologica di molte condizioni cliniche. Il fumo induce potentemente l’isoenzima epatico CYP1A2, riducendo la biodisponibilità di molti farmaci, rendendo necessarie dosi più elevate, spesso con risultati instabili e maggiore rischio di effetti avversi. Tale interazione può compromettere gravemente l’efficacia terapeutica, portando a ricadute e resistenze apparenti. Oltre alla psichiatria, anche in ambito cardiovascolare, respiratorio e oncologico, il fumo riduce la risposta ai trattamenti, ostacola i processi di guarigione e aumenta il rischio di complicanze perioperatorie. La presenza del fumo come variabile clinica altera radicalmente le dinamiche terapeutiche e prognostiche.